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Di stato sociale, aiuti alimentari e denominatori #debunkingMatteo

È passato ormai un mese da quando una dichiarazione renziana mi spingeva a lanciare finalmente il progetto #debunkingMatteo. Ed è passato qualche giorno in più da quando, ai primi accenni di contagi da coronavirus e di misure restrittive, scrivevo di disobbedienza incivile.

Un mese anomalo, inaudito per la storia repubblicana. Ci sarebbero critiche da fare, ci sarebbero analisi da proporre, ma è un tempo critico, in cui prendersi cura. Una delle priorità allora è mettere in guardia da chi già normalmente attizza paure e che risulta ancor più pericoloso in una fase in cui la polveriera del malcontento è già sotto pressione.

Ieri entrambi i Matteo si sono esibiti in dichiarazioni. Uno con due diverse interviste, per dire, poi replicare, poi rispiegare, poi non avete capito. L’altro con un tweet, questo.

[Gli ho risposto direttamente qui.]

In terza elementare, credo, si studiano le frazioni. Sono un argomento difficile, per i più piccoli, ma ci sono esempi grafici che permettono di comprenderle in maniera intuitiva: le fette di una torta o di una pizza, ad esempio.

Ok, d’accordo, con la sua può essere difficile…

Maggiore è il denominatore, minore è la dimensione della fetta: se dividiamo una torta in otto o in sedici, le parti sono più grandi o più piccole.

7 euro, dice Matteo. Un uovo di pasqua, ironizza ostentando indignazione. Il numero di partenza è 400 milioni di euro, quelli che il Governo dichiara di voler destinare ai Comuni, affinché provvedano al sostegno alimentare con buoni spesa.

Matteo fa un conto veloce: 400 milioni diviso 57 milioni di abitanti (ok, ora sono 60, ma quando lui ha iniziato a studiare scienze politiche erano 57!) fa 7 euro.

Ma siamo in una socialdemocrazia e, nonostante le proposte lineari economiche e proclami fiscali semplicistici e iniqui, gli aiuti funzionano secondo il bisogno. Si presume che chi può comprarsi da mangiare non chieda aiuto. Si spera che chi ha ricchezza, o anche soltanto risparmi sufficienti a non morir di fame, non approfitti di stanziamenti alimentari. Si confida che chi rappresenta gli italiani conosca il programma di matematica delle elementari e i principi di base della Costituzione.

Intanto, visto che si dice cristiano, potrebbe rileggere gli Atti degli apostoli: “Ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni”. Sì, lo so, sembra una citazione di Marx, e in effetti lo è, ma l’originale è biblico: l’umorismo marxiano non era esclusiva di Groucho.

 

 

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Published in#debunkingMatteo

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